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«I ricordi, di luoghi, persone o momenti vissuti con intensità, sono così. Paiono perduti per sempre e invece a un certo punto spuntano per essere fissati sulla carta. Di primo acchito sembrano vettori di sola nostalgia per il tempo e le persone andate, punture nella carne viva, come se volessero farci soffrire. È anche vero però che spesso ci strappano un sorriso. Come, mi viene in mente, fossero piccoli, minuscoli monelli chiusi nei cassettini della memoria che a un dato momento scappano alla custodia e sbottano, cucù! Una volta liberi nessuno è più in grado di riportarli al chiuso fino a che il legittimo possessore non dia loro la dignità dell'essere stati parte fondante di un'esperienza di vita. Fissandoli su carta per esempio oppure facendoli diventare parola da ascoltare. Nell'un caso come nell'altro, parentesi di vita da condividere o nelle quali riconoscersi, come potrebbe capitare.» (Dalla Prefazione di Andrea Vitali)